Per tutto l’anno scorso la lamentela di Conte, sicuramente giustificata, era dovuta all’assoluta mancanza di alternative ai titolari e agli infortunati in genere.
Per garantirsi la presenza del tecnico vincitore del quarto scudetto, la società non ha badato a spese e ha lasciato carta bianca a Conte e a Manna.

Oggi, per quanto visto finora in campo – in termini di gioco (pessimo e sterile) e di risultati (cinque sconfitte, primo posto perso in campionato e Champions compromessa) – non ci si può esimere dal muovere le prime critiche alle operazioni di mercato estive.

Le attenuanti ci sono: Lukaku, l’unico in grado di fare il centravanti come lo vuole Conte, e De Bruyne, che avrebbe dovuto essere la luce in campo, sono da tempo fermi ai box.
Però di errori ne sono stati fatti, probabilmente tanti, e si stanno cominciando a pagare.

Di Lorenzo è un fantasma, parente lontano del giocatore che abbiamo imparato a conoscere. Grave non aver preso un sostituto, ancora peggio aver lasciato in rosa Mazzocchi, che per il tecnico non è arruolabile nemmeno per qualche spezzone di gara.
Anguissa da anni non ha un sostituto, anche lui è in debito d’ossigeno e tra poco partirà per la Coppa d’Africa; discorso analogo per McTominay.
Alternative? Elmas, impiegato principalmente da esterno alto, dove rende meglio, e Vergara, giocatore che Conte evidentemente non ritiene all’altezza.

Neres, senza scomodare Lavezzi o il primo Mertens, non è nemmeno paragonabile a Lozano: una vera delusione pagata a caro prezzo.
Politano in avanti non si vede più, sfiancato dal lavoro coast to coast.
Serviva il sostituto del georgiano e anche una seconda punta in grado di vedere la porta: è arrivato solo Lang, finora ancora corpo estraneo.

Sulla prima punta ci si è superati: 35 milioni per Lucca, che doveva essere il vice Lukaku e che, schiacciato dalla valutazione eccessiva, sembra carente anche di personalità.
Infine, per sostituire Romelu, non si bada a spese e se ne mettono altri 50 milioni per Højlund.
Senza gettare la croce sui due ragazzi, è però assurdo che con complessivi 85 milioni spesi non si riesca a fare un tiro in porta.

D’accordo che la punta deve essere messa in condizione di segnare, ma a queste cifre un giocatore davvero in grado di fare la differenza in Serie A si trovava eccome.

Si auspica una rapida inversione di tendenza, ma se la stagione non dovesse proseguire come ci si attende, dovranno essere tante e profonde le riflessioni del presidente De Laurentiis, a partire dal giudizio sull’operato dei suoi principali collaboratori.