Rasmus Hojlund è stato l’ultimo botto del calciomercato del Napoli. Un colpo che sembrava impensabile ad una decina di giorni dall’inizio della Serie A, specie quando i partenopei lavoravano a colpi di mercato atti perlopiù al puntellamento della rosa ed il danese era in orbita Milan. A cambiare le carte in tavola, è stato però il pesante infortunio di Lukaku, che ha obbligato Manna a tornare sul mercato. Alla fine dei giochi, gli azzurri hanno optato per il calciatore in uscita dal Manchester United. Un ventiduenne prelevato per quasi 80 milioni dall’Atalanta, dove era apparso un automa in grado di combinare velocità, potenza, buona tecnica e tanta foga agonistica. Oggi, arriva all’ombra del Vesuvio dopo due annate complessivamente non soddisfacenti, ma con la volontà di seguire il solco tracciato dai grandi centravanti del nord Europa e di consegnare a chi segue il calcio la sua miglior versione.

Hojlund è un attaccante con un enorme potenziale, ma che non ha ancora trovato la sua retta via. Non gli mancano certamente i colpi per poter far parlare di sé. In questi anni, però, non ha ancora trovato la giusta formula per far sì che possa sempre averli in canna. Ovvio, negli ultimi anni l’ambiente del Manchester United si è dimostrato un vero e proprio tritacarne capace di mettere in difficoltà perfino gente come Casemiro. Ma va detto che il danese non ha ancora raggiunto la sua piena maturazione, e Napoli può essere per lui l’ambiente ideale. Lì, dove giganti del ruolo come Cavani, Higuain, Mertens e Osimhen hanno trovato la propria stella, ed altri come Lukaku sono riusciti a ritrovarla.

Certo, sarà una sfida ardua anche fare in modo che i partenopei non possano aver nostalgia di questi attaccanti, soprattutto ora che la maglia azzurra ha lo scudetto cucito sul petto. Ma, come detto prima, a Rasmus non mancano queste abilità. D’altronde, negli ultimi anni, dalla Scandinavia sono emersi dei maestri del ruolo. Ad esempio, la Norvegia ha consegnato al calcio il cyborg calcistico per definizione, Erling Braut Haaland, oltre che un realizzatore seriale come Sorloth. La Svezia ha invece prodotto due interpreti moderni e straordinariamente completi come Gyokeres e Isak. Dunque, Hojlund viene da una scuola che in questi anni si è dimostrata decisamente prolifica. Il solco, da questo punto di vista, è stato ben tracciato. E al danese, non manca il potenziale per poter far bene come i suoi corregionali.

Guai però a pensare che l’unico a dover affrontare una sfida sia solo l’ex United. Il suo arrivo sarà un grosso banco di prova per Antonio Conte. Il tecnico, infatti, si ritroverà a lavorare con un attaccante con caratteristiche diverse rispetto a quelli con cui ha preparato la stagione. Hojlund non ha nelle corde l’abilità nel proteggere la palla di Lukaku, quello che nei meccanismi contiani dovrebbe sprigionare il potenziale dei Fab Four. Inoltre, non dispone della padronanza nel gioco aereo di Lucca. Per una squadra che fa dei cross e degli inserimenti dei vari centrocampisti le sue armi principali, il danese appare quasi come una nota stonata, di quelle da utilizzare con attenzione, al momento giusto.

Rasmus ha nelle sue migliori qualità l’attacco della profondità, che fanno di lui un calciatore da servire nello spazio. Tuttavia, deve decisamente crescere in fondamentali richiesti fortemente dal tecnico come la difesa del pallone al fine di far salire la squadra. Quello che ha fatto di Lukaku un uomo fondamentale delle sue trame in azzurro. Dunque, avrà bisogno sicuramente del suo tempo per poter integrarsi nel Napoli. Per le prossime uscite, è dunque probabile che il titolare di Conte sia ancora Lucca, sicuramente inserito meglio nei meccanismi di gioco. L’ex Udinese ha sì avuto delle difficoltà, ma ha comunque bisogno del suo tempo per crescere e comprendere meglio le richieste del mister.

Tuttavia, Hojlund aggiunge una certa varietà di cui gli azzurri necessitano fortemente. Nella partita vinta per il rotto della cuffia contro il Cagliari, la squadra ha sì dimostrato di avere un grande cuore, ma di non avere ancora la capacità di discostarsi dalla sua traccia principale. Insomma, non si è stati capaci di produrre un’alternativa vera e propria al classico cross in area per le torri che non siano giocate individuali. A lungo andare, il non avere delle vere e proprie alternative può risultare deleterio. C’è il rischio di vedere una squadra spesso sterile, incapace di aggirare le contromosse proposte dagli avversari, incapace di crescere in fase offensiva.

Il danese, consegna una soluzione ulteriore a quelle a disposizione dei partenopei. Ora, si potrebbe vedere una formazione lavorare non solo più sul potenziale dei Fab Four, ma anche sull’innescare l’ex United, quindi di agire maggiormente per vie centrali. In determinate partite, avere a disposizione un attaccante con le sue caratteristiche può essere fondamentale, sia quando c’è bisogno di ribaltare il campo in velocità, sia quando magari si affrontano difese molto abili nel gioco aereo, ma non troppo veloci e che vanno in difficoltà contro profili come Hojlund. Da questo punto di vista, De Bruyne potrebbe trovare in lui un ottimo partner da lanciare nel vuoto.

Insomma, il Napoli ha ingranato nel suo motore un’arma potenzialmente distruttiva. Un calciatore che va gestito con enorme cura, senza pensare che sia già fatto e finito. Ma allo stesso tempo, un elemento che, nel corso della stagione, può dimostrarsi decisivo, poiché aggiunge importanti variabili ai meccanismi. Ad esempio, può incastrarsi perfettamente in un attacco a 2. Questo, sia con Lucca che magari quando tornerà Lukaku, vista la sua capacità di attaccare la profondità.

Rasmus ha enormi margini di miglioramento, che potrebbero trasformarlo in un vero e proprio guerriero anche in quelle abilità che gli mancano. Ad esempio, il gioco da pivot tanto amato da Conte. Non lo ha nelle corde, ma magari sotto la gestione contiana potrebbe divenire un attavcante più evoluto. Da questo punto di vista, il tecnico ha in mano un vero e proprio gioiello da rifinire con grande attenzione e che ha tutto il potenziale per abbagliare il Maradona.