Il Napoli cambia tra i pali
È ufficiale: Vanja Milinković-Savić è un nuovo giocatore del Napoli. Il portiere serbo sarà in rosa per la stagione 2025-26 e contenderà il posto da titolare ad Alex Meret, protagonista dei due scudetti più recenti.
A 28 anni, Milinković-Savić arriva nel pieno della maturità calcistica dopo quattro stagioni da titolare al Torino. Affidabile, abile nella lettura delle situazioni e nella gestione dei rigori, si distingue anche per la precisione nei rinvii lunghi. Con i suoi 2,02 metri, è il giocatore più alto della Serie A.

Non solo una riserva
L’ingaggio del serbo porta la firma decisa di Antonio Conte, che vuole concorrenza anche tra i pali.
Il ruolo del portiere è unico: un errore può costare un gol, e la valutazione di una prestazione passa spesso da un singolo intervento. Per questo, la gerarchia nel ruolo è sempre stata rigida, con il “dodicesimo” pronto solo in caso di necessità. Ma oggi il calendario fitto e le ambizioni impongono scelte diverse. Una rosa competitiva deve prevedere anche due portieri affidabili.

Vanja, pedina tattica
Non è solo una questione di alternative: Milinković-Savić porta anche una dimensione tattica diversa. La sua confidenza con il pallone tra i piedi (grazie a trascorsi da attaccante) gli consente di gestire con lucidità anche le situazioni sotto pressione.
Conte chiede una costruzione dell’azione fin dal basso, e un portiere in grado di impostare, lanciare lungo o creare superiorità numerica è un valore aggiunto.
L’anno scorso, in assenza di Lobotka libero da marcature, si è spesso cercato di partire da Rrahmani o Buongiorno. Ora, anche il portiere può essere il primo regista. E l’idea di un lancio lungo per Lukaku, Lucca o Lang apre nuove soluzioni.

Meret parte avanti, ma non è una certezza
Ad oggi, Alex Meret resta il favorito per partire titolare. Nonostante critiche frequenti, ha sempre garantito solidità tra i pali. Meno brillante con i piedi e nelle uscite, ma decisivo nelle parate. Le sue mani sono state fondamentali nei due tricolori, anche se troppo spesso lo si dimentica.
A favore di Meret giocano l’esperienza internazionale e la confidenza con la pressione dell’alta classifica.
Il precedente dualismo con Ospina non funzionò benissimo: Meret era più giovane e meno strutturato caratterialmente. Oggi è un portiere più maturo e ha appena rinnovato il contratto, segnale di fiducia da parte del club.

Alternanza? Solo se necessaria
Conte non è tipo da rotazioni “a tavolino”. Niente turn over programmato tra campionato e coppe: sarà il campo a decidere.
Milinković-Savić si giocherà le sue carte settimana dopo settimana. Dovrà dimostrare di saper reggere il salto in un club di vertice, dove gli interventi sono meno frequenti e l’errore pesa di più.
Compito dell’allenatore sarà gestire la competizione senza creare frizioni. L’idea è che la scelta del titolare varierà in base agli avversari e alle condizioni dei singoli. Una gestione flessibile, ma con un punto fermo: tra i pali, serve sempre una certezza.