Mancano 90 minuti al termine della Serie A, e lo scudetto non è stato ancora assegnato. La penultima giornata, infatti, ha visto Napoli e Inter pareggiare rispettivamente contro Parma e Lazio. I primi, hanno disputato la classica “partita della paura”, di quelle dove le gambe pesano il doppio, tipica di una formazione che si accinge a raggiungere un grande traguardo. Quello del Tardini poteva essere un inciampo fatale, ma è stato alleggerito dall’ennesimo passo falso dei nerazzurri contro una squadra di alta classifica. Nella gara contro i biancocelesti è arrivato un 2-2 che lascia enorme rammarico. Soprattutto, per come è stato gestito il doppio vantaggio.

Con due sfide contro compagini senza particolari obiettivi (Cagliari e Como) sembra tutto destinato a favore dei partenopei. Ma, il campo sa essere fatale, soprattutto nei confronti di chi non riesce a raccogliere i propri meriti fino in fondo. Motivo per cui, nella prossima ultima giornata può accadere letteralmente di tutto.

NAPOLI – 79 P.ti

Non era difficile immaginare che tipo di partita avrebbe affrontato il Napoli. Il Parma di Cristian Chivu, alla ricerca di punti per la conquista della matematica salvezza, ha giocato con un atteggiamento molto aggressivo, che ha creato enormi difficoltà agli uomini di Conte. Ciò che è mancato ai partenopei in questo 0-0 è stata la capacità di non saper rendere pan per focaccia. Tante volte, gli azzurri si sono proposti con meno intensità e convinzione nel corso dell’incontro, risultando spesso poco brillanti rispetto agli avversari. L’esito finale non poteva che essere un pari molto deludente, con pochi squilli degni di nota ed i portieri grandi protagonisti.

Il motivo di queste difficoltà degli azzurri è presto detto: troppa pressione. Se con il Genoa si è avuta la percezione generale di una squadra con evidenti problematiche a gestire certe emozioni, con i ducali è arrivata la conferma. Tanti appoggi sbagliati, palloni sporchi o gestiti male, incapacità di sfruttare quelle poche occasioni capitate. A questo, si aggiunge un gioco meno fluido, ben frenato dagli avversari, autori di una buonissima prestazione. E, se è comprensibile vedere un Parma disposto a dare il tutto per tutto pur di ottenere punti fondamentali, non lo è certamente vedere il Napoli non saper rispondere. La forza delle squadre di Conte è sempre stata quella di saper reagire agli stimoli, vincere in agonismo. Ancora una volta per i partenopei, questo non è accaduto. Segno che non tutto va come dovrebbe.

Questa serata aveva tutto per risultare amarissima e lasciare grande rammarico ai tifosi napoletani. Tuttavia, il pari della Lazio in casa dell’Inter l’ha trasformata in un pericolo scampato. Un risultato che fa certamente piacere, ma che va raccolto per cosa è: un’ulteriore opportunità. Vero che si è ancora primi e padroni del proprio destino, ma c’è bisogno di compiere un ultimo sforzo. I meriti vanno raccolti fino in fondo. Altrimenti, anche una situazione di vantaggio parecchio favorevole come questa può risultare dannosa.

La storia insegna di campionati persi all’ultima giornata, come il famoso 5 maggio interista. O ancor peggio il recente 17 maggio 2023 del Borussia Dortmund. In questo, la formazione allora guidata da Terzic sbattè da capolista con il risultato di 2-2 contro un Mainz senza obiettivi, venendo così superato dal Bayern Monaco grazie ad un gol al 90′ di Musiala. Racconti come questo, rendono noto che nessun titolo è assegnato prima della matematica. Anche se ci sono dalla propria parte tutti i favori del pronostico.

Ironia della sorte, il Napoli sfiderà in casa il Cagliari, una formazione senza particolari obiettivi. Gli uomini di Nicola, battendo per 3-0 il Venezia lo scorso turno, hanno raggiunto la matematica salvezza. Dunque, non scenderanno in campo al Maradona con la testa di chi si gioca la vita. Ma è comunque prevedibile vedere da parte degli isolani una gara battagliera, così da concludere al meglio la stagione. Per gli uomini di Conte l’obiettivo è presto detto: chiudere la pratica. Servirà ribaltare l’atteggiamento delle ultime partite, raccogliere il calore del pubblico e trasformarlo in energia per centrare quest’ultima vittoria. Un eventuale scudetto non risulterebbe tra i più memorabili della storia, ma sarebbe comunque testimonianza di un’enorme capacità di mantenere i nervi. Questi, nonostante le difficoltà mostrate, non sono ancora completamente scoppiati. Ed un’ultima vittoria, dopo due pareggi angoscianti come quelli contro Genoa e Parma, ne sarebbe la prova.

INTER – 78 P.ti

Se Atene piange, Sparta non ride. Gli uomini di Inzaghi, al contrario di quelli di Conte, di rammarichi ne hanno eccome. Contro la Lazio, nonostante siano stati per due volte in vantaggio per merito di Bisseck (croce e delizia) e del solito Dumfries, è arrivato un pareggio che fa malissimo e riduce di tantissimo le speranze scudetto. Ancora una volta, i nerazzurri sono venuti meno sotto l’aspetto della concentrazione, forse consapevoli di aver già risolto il rebus. Gli uomini di Baroni hanno invece disputato una signora partita, nella quale non sono mai stati schiacciati dagli avversari. Forse, nella vigilia della penultima giornata, qualcuno ha fin troppo sottovalutato i biancocelesti, ritenendoli incapaci di andare a fare risultato a San Siro. Un grave errore di valutazione, viste le ottime qualità di Pedro e compagni.

Questo risultato, conferma ancora una volta le problematiche dell’Inter di questa stagione. Ancora una volta, si sono registrate delle amnesie difensive, di concentrazione oltre a tanto nervosismo. Soprattutto, parlando di calcio giocato, per l’ennesima volta è arrivato un passo falso contro una formazione di alta classifica. Contro le prime 9 del campionato, i nerazzurri hanno infatti conquistato il bottino non esaltante di 21 punti su 48 disponibili. Negli stessi incontri, il Napoli (più in difficoltà con le cosiddette piccole) ne ha totalizzati ben 9 in più. Una fotografia di come nei momenti determinanti o più difficili, gli uomini di Inzaghi abbiano mostrato delle crepe in certezze e solidità. Le ultime viste contro la Lazio, potrebbero costare caro in chiave tricolore.

Adesso, le speranze sono ridotte al lumicino. Con una compagine che ha finito la benzina, forse concentrata più sulla Champions che non sullo scudetto, c’è solo da sperare in un altro passo falso dei partenopei. Per quanto la formazione di Conte sia in enorme difficoltà, è difficile pensare che possa commettere altri gravi errori per la terza uscita consecutiva, specie in casa. La storia però, insegna di come alcuni titoli siano stati persi all’ultima giornata in situazioni di vantaggio come quella del Napoli. Quindi, non resta che vincere e attendere buone notizie. Ma, la domanda più grande è un’altra: ora che la grande sfida di Monaco di Baviera si avvicina, ci sarà la giusta lucidità per saper compiere il proprio dovere?

Per giunta, il test contro il Como è tutt’altro che accomodato. Gli uomini di Fabregas sono la formazione più in forma di quest’ultima parte di stagione, e sono reduci da ben 7 vittorie consecutive. Il loro calcio è allegro, plasmato alla grande da uno dei più grandi maestri della scuola spagnola. Per cui, i lariani scenderanno in campo per vincere, con testa libera e la volontà di dimostrare a tutti di poter essere un nuovo spauracchio per tutti, soprattutto per gli anni a venire. Dunque, non si potrà scendere in campo deconcentrati o con l’idea di aver già vinto per la sola autorità. Servirà una prova importante, da grande squadra, altrimenti i sogni scudetto potrebbero svanire anche in caso di un eventuale nuovo inciampo del Napoli.