A 8 giornate dal termine, è plausibile dire che la lotta scudetto sarà in via definitiva tra Napoli ed Inter. Gli azzurri, hanno avuto la meglio sul Milan con il risultato di 2-1. Dopo un ottimo primo tempo, gli uomini di Conte hanno saputo limitare le trame offensive della formazione rossonera, che nella ripresa ha creato non pochi grattacapi. Stesso risultato con dinamiche molto simili per i nerazzurri contro l’Udinese, che dopo essere avanti di 2 gol e in apparente controllo, hanno subito il ritorno dei bianconeri rischiando anche di pareggiarla, ma venendo salvati da un monumentale Sommer. Esce invece fuori dai giochi l’Atalanta, caduta rovinosamente al Franchi contro la Fiorentina. I bergamaschi sono a 9 lunghezze dalla vetta ed è impensabile che possano battagliare per il titolo, specie se in questo stato di forma, salvo clamorosi ribaltoni.

NAPOLI – 64 P.ti

I partenopei hanno conquistato un prezioso 2-1, disputando una partita a due volti. Antonio Conte, per questa sfida, è ritornato al classico 4-3-3, seppur costretto a causa dell’assenza dell’ultimo minuto di McTominay. Un sistema decisamente più nelle corde di questa squadra a differenza del 3-5-2. I suoi effetti si vedono soprattutto nel primo tempo. Gli azzurri, nei primi minuti di gioco, hanno schiantato un Milan spaesato e senza idee, dando più volte l’impressione di aver già messo in ghiaccio il risultato. Una traccia che però si è ribaltata nella ripresa. I rossoneri hanno provato a rimontare, seppur creando pochi pericoli reali. Tra un rigore sbagliato di Gimenez e una rete arrivata troppo tardi, i padroni di casa hanno resistito, ottenendo 3 punti granitici ed evitando un pareggio beffardo.

Le indicazioni sono chiare: il Napoli fa fatica a reggere per 90 minuti. Ancora una volta come spesso accaduto, ad un buon primo tempo è seguito un secondo non all’altezza. Può darsi che con il pieno ritorno di Anguissa e Neres questa problematica possa diventare meno rilevante. Se c’è però un’emergenza che rientra, c’è un altro punto da chiarire: il modulo. Dalla prossima si giocherà con il 4-3-3 o il 3-5-2? Un dilemma non da poco per Conte.

Il primo è un sistema più conforme alle caratteristiche della squadra, e che ha procurato le maggiori fortune nel corso della stagione. Tuttavia, non prevede una collocazione per Giacomo Raspadori, uno degli uomini più in forma della rosa. Nel 3-5-2 invece, l’ex Sassuolo è forse l’elemento centrale, in grado sia di segnare sia di dialogare molto bene con Romelu Lukaku. Il modulo, però, sembra essere meno adatto ai calciatori azzurri. Dunque, cosa sceglierà Conte: la fluidità del gioco o un uomo in grado di portare quella rete in più? Per una compagine che ha enorme bisogno di gol, la risposta non è affatto scontata. Una scelta indovinata o sbagliata potrebbe rivelarsi decisiva in chiave scudetto.

La prima gara in cui andrà trovata una risposta sarà Bologna-Napoli. I rossoblù sono la formazione più in condizione del campionato. Gli uomini di Vincenzo Italiano, quarti in classifica, giocano un ottimo calcio e sono in grande fiducia. In Serie A, vengono da 5 vittorie consecutive, a cui ne va aggiunta una ottenuta in Coppa Italia contro l’Empoli. Tra le loro fila possono vantare di un Riccardo Orsolini in un vero e proprio stato di grazia. L’ala ha messo a referto ben 5 gol nelle ultime cinque uscite. In questo momento, i felsinei sono un durissimo ostacolo da superare. Per batterli, servirà una prestazione degna di una squadra meritevole del titolo. I partenopei ne saranno in grado? Al rettangolo verde l’ardua sentenza.

INTER – 67 P.ti

Gli uomini di Simone Inzaghi hanno nuovamente dimostrato di stare molto bene dal punto di vista psicologico. Al contrario, non sono al top da un punto di vista fisico e non sono la schiacciasassi della scorsa stagione. La vittoria per 2-1 contro l’Udinese consegna 3 punti importanti, ma anche alcune indicazioni. Ciò che ha di più prezioso la formazione meneghina è una serie di individualità molto importanti come Federico Dimarco, che ha messo a referto due assist e Yann Sommer, autore di due parate di grandissima importanza che hanno salvato la vittoria. In un momento di difficoltà, una giocata del singolo oppure un colpo di reni possono risultare fondamentali per portare a casa dei risultati. Se a questo viene sommato l’avere a disposizione una panchina con dei giocatori parecchio motivati, gestire un triplo impegno diventa decisamente più semplice.

Tuttavia, questa Inter a differenza di quella della scorsa stagione è decisamente battibile. Dal punto di vista difensivo, manca la solidità che ha caratterizzato i successi dell’annata 23/24. Sicuramente non si parla di un colabrodo, ma di una retroguardia che può comunque essere battuta. Questo è un aspetto da registrare, o comunque da limitare per far sì che la compagine possa raccogliere quanto più possibile in questo finale di stagione. Da qui in avanti, specie pensando all’enorme mole di impegni, l’obiettivo sarà quello di gestire il +3 su un Napoli che avrà dalla sua un finale di stagione più accomodato.

Prima della sfida di Champions League al Bayern Monaco, ci sarà da fronteggiare il Parma in campionato. I ducali, reduci da 3 pareggi consecutivi, sono a caccia di punti salvezza, così da evitare di vivere un finale di stagione rovente. In situazioni come queste, a far la differenza sarà l’approccio. I nerazzurri dovranno far attenzione a non lasciarsi coinvolgere troppo dal post derby di Coppa Italia e dal successivo impegno in Champions League in casa del Bayern Monaco. Un’eventuale sottovalutazione del match di campionato può portare a perdere dei punti pesantissimi.

ATALANTA – 58 P.ti

Gli orobici, salvo clamorosi colpi di scena, sono fuori dalla lotta scudetto. La sconfitta di Firenze è il segnale definitivo che gli uomini di Gian Piero Gasperini dovranno accontentarsi di mantenere la casella valida per la qualificazione alla Champions, anche questa in dubbio. Ciò che però colpisce non è tanto il risultato in sé, ma come questo sia arrivato. Per tutta la durata del match, la Fiorentina è risultata superiore in lungo ed in largo ai propri avversari. Sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico, non c’è mai stata partita. Dei 90 minuti che sono il ritratto di una formazione completamente diversa da quella che si era imposta in vetta alla classifica tra novembre e dicembre.

Ad oggi, a 9 punti di distanza dalla vetta, non si può pensare al sogno tricolore. Certo, nel calcio tutto può accadere, ma perché ciò possa materializzarsi, c’è bisogno di vedere tutt’altra squadra, oltre che sperare in due clamorose debacle da parte di Inter e Napoli. Al contrario, c’è da difendere la casella valida per un posto alla prossima Champions League. Il Bologna quarto è a soli due punti di distanza, mentre la Juventus quinta si trova a -3. Se non dovesse esserci un’inversione di rotta, c’è il serio rischio di veder sfumare anche una di queste posizioni, specie perché il calendario da qui alla fine della stagione prevede una serie di scontri diretti.

Le prossime tre gare contro Lazio, Bologna e Milan saranno molto impegnative. E l’Atalanta vista in campo contro i Viola, dovrà immediatamente cambiare rotta. Con la consapevolezza che prima di pensare allo scudetto, c’è bisogno di mantenersi tra le prime 4. Visto l’ottimo girone di andata, c’è bisogno di capitalizzare gli obiettivi minimi. Poi, eventualmente, si potrà pensare a quelli più grandi.