La pausa delle Nazionali appena conclusasi ha visto convocati ben 12 calciatori del Napoli. Alcuni, come Romelu Lukaku e Matteo Politano, hanno ben impressionato, lasciando importanti spunti di riflessione ad Antonio Conte. Altri invece, non hanno rimediato risultati soddisfacenti. Arrivati a questo momento della stagione, dove serve dare l’ultima a e decisiva spinta, sono i dettagli a fare la differenza. E questi, possono essere colti anche da queste partite. Dunque, cosa dovrà analizzare il tecnico dei partenopei?

Cominciando dal rendimento dei 5 “napoletani” convocati in Nazionale, risalta su tutti il già citato Politano. Nella doppia sfida alla Germania, non ha portato bonus a referto, salvo il propiziare la rete di Sandro Tonali nella sfida d’andata. Ha però rappresentato una peculiarità tattica nello schema spallettiano. Schierato da quinto di destra nel 3-5-2 proposto, ha messo più volte in difficoltà la retroguardia tedesca grazie alle sue sgasate. Il suo raggio d’azione, ben più offensivo degli altri laterali a disposizione, è risultato di grande importanza nel corso dei due match.

Questa, è una testimonianza che il lavoro di Conte su di lui è concreto e ben visibile. Fin dal suo arrivo all’ombra del Vesuvio, il tecnico ha sempre ben visto quel Politano con cui all’Inter non scattò la scintilla. Nelle varie conformazioni assunte dal Napoli in questa stagione, lui è sempre stato l’elemento tatticamente più versatile, il soldatino.

Prima, in un 4-3-3 atipico visto a partire da Juventus-Napoli, nel quale in fase difensiva ha operato addirittura da quinto. Ruolo poi confermato nella conformazione più offensiva dello schema, quella proposta fino all’infortunio di David Neres. Infine, trasformato in un vero e proprio laterale a tutta fascia nel 3-5-2 di “emergenza”. Se a Napoli ha dimostrato in questa posizione un rendimento altalenante, non si può dire così di queste due partite in Nazionale. La visione del tecnico dei partenopei sul 21 si è rivelata essere corretta, sommando pregi e difetti. E in questo rush finale, che 4-3-3 o 3-5-2 sia, Politano si candida ad essere un elemento imprescindibile del Napoli.

Per Giacomo Raspadori invece è una tornata dal doppio volto. Nella gara del Meazza, Jack è stato uno degli azzurri più deludenti. Su tutto, risalta la fotografia della colossale occasione capitatagli nella ripresa, dove è stato neutralizzato da Baumann. Nella sfida di Dortmund, al contrario, è stato uno degli uomini della riscossa. Appena entrato, ha subito messo a referto l’assist del 3-2 per Moise Kean. Ha infine sigillato il risultato finale sul 3-3, trasformando il calcio di rigore assegnato da Marciniak. Una delle scie più luminose in una gara che ha visto sia il volto peggiore che quello migliore dell’Italia di Spalletti. E che lascia tanto amaro in bocca.

Tuttavia, se 3-5-2 sarà anche nelle qualificazioni ai Mondiali del 2026 (assolutamente da non fallire), non si potrà prescindere da Raspadori. Idem con patate per Conte, che con il rientro di David Neres sarà chiamato ad un importante interrogativo. Si ritorna al 4-3-3 oppure no? Se il numero 81 partenopeo manterrà questo rendimento, risulterà davvero difficile toglierlo dal campo. La sua qualità può essere utile sia per aggiungere dei gol che mancano come il pane, sia per consentire a Romelu Lukaku un partner con cui creare un tandem letale. Le due uscite della Nazionale hanno confermato che l’ex Sassuolo è in forma e può essere una delle armi a disposizione di Antonio per provare a portare lo scudetto a Napoli.

Giovanni Di Lorenzo (mai uscito dal campo), invece, è risultato essere tutto sommato sufficiente. Ad eccezione della difficoltà nei duelli aerei con il gigante Kleindienst, non ha fatto o disfatto in maniera eccessiva. Ha però dimostrato di essere incisivo più da braccetto che non da laterale. Questo, soprattutto nel secondo tempo della sfida del Westfalenstadion, dove ha ricreato l’asse con Politano. Anche questo spunto, rivela che il 3-5-2 non è solo una soluzione di emergenza. Più deludente invece Alessandro Buongiorno. Il centrale, schierato solo in occasione della partita di ritorno, è stato autore di una prova insufficiente, nella quale ha anche causato il rigore che ha permesso alla Germania di passare in vantaggio.

Chi però ha brillato di più in queste ultime uscite è certamente il discusso Romelu Lukaku. Rudi Garcia, appena approdato sulla panchina del Belgio, lo ha subito proposto come totem della selezione. E lui, giocatore da 120 presenze e 85 reti prima di questa doppia tornata, ha ripagato alla grande la fiducia. Sono ben 3 i suoi gol tra andata e ritorno, di cui uno in rovesciata. Questi, hanno permesso ai Diavoli Rossi di superare complessivamente l’Ucraina, rimediando un iniziale 3-1 e così di mantenere il proprio posto in Nations League A.

Ora, Lukaku ha l’opportunità di concludere questa stagione nel migliore dei modi. Il suo rendimento fino a questo momento è stato decisamente altalenante. Ad alcune prestazioni di gran classe, se ne aggiungono altre dove il belga è apparso molto in ombra. Queste tre reti dimostrano però che il calciatore abbia fame e volontà di far bene. Adesso la palla passa a Conte. Al netto di tutte le problematiche, Lukaku rimane un bomber di alto livello, con all’attivo quasi 400 gol (gliene manca solamente uno). Perché il Napoli possa performare al meglio in questo rush finale, sarà necessario mettere il numero 11 nelle migliori condizioni per segnare. Scenario che non sempre si è costruito nel corso di questa annata.

Doppio confronto infelice per i due scozzesi Scott McTominay e Billy Gilmour. La Scozia, impegnata contro la Grecia per la permanenza nella lega A di Nations League, è uscita sconfitta e dunque retrocessa. Ad uno 0-1 rimediato in terra greca, in cui ha segnato proprio McTominay su calcio di rigore, è seguito un pesante 0-3 interno. La gara d’andata, ha visto la selezione dei due napoletani vincere in maniera sofferta, resistendo a numerosi assalti da parte degli avversari. Situazione che si è però ribaltata nel ritorno, dove gli ellenici hanno avuto di gran lunga la meglio.

Può invece esultare Amir Rrahmani. Il suo Kosovo (di cui è capitano) ha vinto per ben due volte contro l’Islanda, assicurandosi la promozione alla lega B di Nations League. Il difensore, soprattutto all’andata, è stato autore di una buona prova, dove ha anche servito un assist per la rete dell’1-0 di Dellova. Due gare che hanno confermato non solo il suo spessore da leader, ma anche il suo stato di forma, che non sempre è sotto la luce dei riflettori. In questo finale di stagione, perché il sogno scudetto si avveri, servirà anche la sua tenacia nella retroguardia.

Delusone nazionale per Stanislav Lobotka. La sua Slovacchia, anch’essa impegnata in Nations League nei playoff B/C, è stata sconfitta dalla Slovenia. L’incontro di andata è terminato con un pareggio a reti bianche, mentre quello di ritorno ha visto la selezione balcanica spuntarla per 1-0 ai tempi supplementari. Il play del Napoli ha giocato per tutte e due le partite senza mai uscire dal campo, risultando quindi l’azzurro più utilizzato in questa tornata delle Nazionali. Sono infatti ben 210 i minuti in cui ha giocato agli ordini di Calzona. Non una buona notizia per Antonio Conte, che dovrà dunque gestire il suo ritorno all’ombra del Vesuvio.

Torna al suo ruolo originale Mathias Olivera. Nell’Uruguay di Marcelo Bielsa, infatti, ha giocato spesso da difensore centrale in una retroguardia a 4. In occasione dei due match di questa tornata, contro Argentina (sconfitta per 0-1) e Bolivia (pareggio per 0-0), il calciatore del Napoli è stato schierato da terzino sinistro. Ciò che però lascerà qualche grattacapo a Conte non è tanto il suo impiego, quanto il suo recupero.

L’uruguaiano sarà uno degli ultimi elementi a rientrare alla base, e dovrà recuperare sia dal fuso orario, sia dalle fatiche di una sfida proibitiva come quella boliviana. Lo stadio in cui si è disputata la partita, infatti, è situato ad oltre 4000 metri d’altezza: un carico di difficoltà in più poiché bisogna tenere in considerazione anche il tempo per rimettersi in sesto. Dunque, non è da escludere un impiego di Leonardo Spinazzola dal primo minuto in occasione di Napoli-Milan, le cui recenti prestazioni non stanno eludendo.

A sorpresa, 0 minuti in campo per André-Frank Zambo Anguissa, le cui condizioni fisiche sono da valutare. Alla vigilia di queste sfide, si pensava che il Ct del Camerun Marc Brys lo lasciasse in panchina contro eSwatini per poi proporlo titolare contro la Libia. Così non è stato, poiché il centrocampista partenopeo non è sceso in campo nella seconda delle gare giocata dai leoni indomabili. Così come per Olivera, l’ex Fulham sarà uno degli ultimi a rientrare, motivo per cui la sua presenza dal primo minuto nella sfida del Maradona di domenica non è certa.

Infine, menzione d’onore per Matija Popovic, impegnato con l’under 19 della Serbia. Il primavera partenopeo, in campo per 3 partite contro Israele, Belgio e Norvegia, è andato a segno contro gli scandinavi. Di lui si è parlato al momento del suo approdo in maglia azzurra. Tra gare con le giovanili e nazionale serba, sta dimostrando di avere del talento e di poter divenire un vero e proprio colpo di mercato da parte del Napoli. Tra l’altro a prezzo stracciato. Da tenere d’occhio.