La maggior parte delle voci della vigilia, riportava l’intenzione di Antonio Conte di puntare per il ruolo di centravanti sul più integrato Lorenzo Lucca per fronteggiare la Fiorentina. Invece, il tecnico salentino ha sorpreso tutti, preferendogli Rasmus Hojlund. Una scelta che ha spiazzato gli addetti ai lavori. Specie se si osserva la storia del tecnico salentino, che ha spesso puntato su un gruppo ben consolidato, mettendoci un po’ ad integrare i nuovi elementi. Il calcio però, non è fatto solo dal rettangolo verde, ma anche da tanto lavoro quotidiano. Lo stesso che ha permesso di poter vedere il danese in campo dal primo minuto nonostante sia arrivato da pochissimo. E la sua prima prova in azzurro è stata decisamente positiva.
Fin dal primo minuto, Hojlund è apparso immediatamente ben inserito nel collettivo. Ha provato a farsi notare tramite il dialogo, anche giocando spalle alla porta, come piace a Conte. A questo, va aggiunto tanto lavoro per la squadra, in particolare i tentativi di farla risalire grazie alle sue accelerazioni. Inoltre, ha dimostrato di avere una cattiveria agonistica impressionante. Da parte sua, c’è sempre stata tanta volontà di recuperare anche il più sporco dei palloni. E ogni pallone da lui controllato, è sembrato essere quello di una squadra che necessitava di recuperare il risultato. Per essere la sua prima sgambata in maglia partenopea, un’impressione sicuramente positiva.
Ciò che però ha più colpito del suo gioco è la sua incredibile capacità di attaccare la profondità. Ogni suo tentativo di affondo ha messo in seria difficoltà la retroguardia viola. Il suo gol è il frutto di un movimento da grande centravanti, specie di chi fa dell’attacco alla profondità la sua qualità principale. La sua rapidità ha letteralmente messo fuori gioco il suo marcatore Pongracic (con il quale ha intrapreso un duello gladiatorio per tutto il match, da lui stravinto), permettendogli di trovarsi a tu per tu con De Gea, poi superato con un destro molto preciso.
Un ottimo debutto per il danese, tra i più rosei che si potessero immaginare. In totale, ha giocato per 73 minuti, prima di lasciare spazio a Lucca. Da lui è arrivato un chiaro segnale: la volontà di prendersi il Napoli. E se il buongiorno si vede dal mattino, Conte può sorridere. Ora, ha nel suo arsenale di squadra anche un centravanti capace di far male in velocità. L’ultima delle abilità che mancava ad un Napoli che si presenta più completo che mai. Ci sono i fantasisti Neres e Lang, il tuttofare Elmas, il volenteroso Politano, il colosso Lukaku e il battagliero Lucca. A questi, si può aggiungere il veloce Hojlund, il presente e il futuro dei partenopei.