75 minuti di dominio e controllo totale, prima di subire il feroce ritorno degli avversari. Il Napoli ha espugnato il Franchi con il risultato di 1-3. Una prestazione in cui non si può puntare il dito su nulla, se non per un finale un po’ sofferente. Ciò che ha stupito dei partenopei è l’atteggiamento. Fin dal primo istante, gli uomini di Conte hanno imposto un ritmo infernale alla Fiorentina, costringendola sulla difensiva. Non è un caso che dopo 15 minuti di gioco il risultato sia già di 0-2. Merito del rigore trasformato da Kevin De Bruyne e della prima rete in azzurro di Rasmus Hojlund.

A seguito del doppio vantaggio, la squadra ha preferito gestire i ritmi, senza premere eccessivamente sull’acceleratore. Fino al termine della prima frazione di gioco, la strategia è stata quella di limitare i padroni di casa, tentando di ripartire in contropiede quando possibile. Un primo tempo giocato alla perfezione, tra i migliori del Napoli contiano. Nella ripresa, gli azzurri hanno affondato il colpo decisivo. Subito all’attacco, al fine di chiudere il match e così di potersi permettere di guardare già alla trasferta di Manchester. Lo 0-3 nasce da un corner, dove Anguissa è stato bravo nel pescare Sam Beukema, che proprio come Hojlund ha avuto modo di siglare la sua prima rete in maglia partenopea. Ne segue una gestione del match molto frizzante, a tratti dominante, dove sembra che gli uomini di Conte possano farne anche altri 3.

Tutto calmo, limpido, perfetto. Fino a che Luca Ranieri non ha pescato un sinistro vincente, sorprendendo un incerto Vanja Milinkovic-Savic. Da questo gol, si genera un finale di gara tempestoso, in cui la compagine di Stefano Pioli ha provato a centrare una rimonta clamorosa. Tentativi figli perlopiù della foga, culminati in una conclusione di Piccoli in cui il portiere serbo (titolare dell’ultimo minuto) ha avuto modo di rifarsi alla grande dalla leggerezza commessa sul tiro dell’1-3, impedendo un epilogo al cardiopalma.

Quanto visto nei minuti finali, va chiaramente assorbito da Conte, in modo che si possano studiare le mancanze del Napoli in fase difensiva. Non è però il momento di creare allarmismi. I partenopei sono in una condizione di forma straripante, e i nuovi arrivati hanno aggiunto quella varietà che durante la scorsa stagione è mancata come il pane. Al netto dei gol, Beukema e Hojlund sono stati autori di ottime prestazioni. Come loro, hanno però ben figurato tutti gli 11 titolari, superiori in tutto e per tutto agli avversari. Per quanto si possa parlare di una Fiorentina sottotono, non si possono non riconoscere i meriti dei partenopei, autori di una prestazione da prima della classe. È presto per porsi degli obiettivi. Ma, nel frattempo, gli azzurri hanno lanciato un fortissimo segnale alla concorrenza: scucire lo scudetto dal petto sarà tutt’altro che una passeggiata di salute.