Da Napoli sono partiti in 14
Doppio impegno per le nazionali, con tutti i migliori calciatori dei vari club impegnati a giocare per la propria bandiera, a caccia di un posto per i prossimi Mondiali.
Il Napoli ha contribuito con ben 14 giocatori — ed è andata anche bene, considerando che Gattuso ha lasciato a Castel Volturno Buongiorno (ancora convalescente) e Lucca, in attesa dei primi squilli in maglia azzurra. Inoltre, Milinkovic-Savic — nobile e inusuale il suo gesto — ha preferito rinunciare alla chiamata della Serbia per prepararsi al debutto con il Napoli.
I Mondiali, appuntamento imperdibile
La partecipazione ai Mondiali rappresenta un obiettivo importante per ogni federazione e per ogni singolo calciatore: è giusto, e anche scontato, che tutti vogliano farne parte e non lesinino l’impegno.
Dal punto di vista dei club — che ricordiamolo, sono loro a investire cifre enormi tra cartellino e ingaggio per assicurarsi le prestazioni degli atleti — e dei tifosi, la situazione va accettata nella speranza che non accada nulla di più grave dello stress dato dagli impegni ravvicinati e dai voli intercontinentali.
Per i colori azzurri, ad esempio, ogni convocazione in nazionale corrisponde a un paio di gare in più per giocatore, che si vanno a sommare alle 50-55 partite stagionali, soglia massima ragionevole per un singolo atleta.
E questo pesa: i vari Di Lorenzo, Lobotka, Anguissa, McTominay, Politano e De Bruyne — ai quali Conte rinuncerà solo se costretto — alla lunga finiscono per sottrarre indirettamente energie e minuti alle loro performance in maglia azzurra.
Infortuni dietro l’angolo
Oltre all’usura a cui sono inevitabilmente sottoposti, il rischio maggiore resta quello degli infortuni.
Al momento — devono ancora giocarsi le gare di stasera, lunedì e martedì — molti calciatori hanno già riportato problemi fisici con le rispettive nazionali.
Ha cominciato Scamacca, che ha lasciato Coverciano prima ancora di scendere in campo, per un’infiammazione al ginocchio sinistro, già ricostruito l’anno scorso.
L’islandese Gudmundsson, per un problema alla caviglia, e soprattutto l’azzurro Rrahmani, per un risentimento muscolare patito durante la partita del Kosovo, non prenderanno parte alla sfida di sabato sera al Franchi.
Perdita grave per Conte. In attesa di capire la reale entità dell’infortunio e i tempi di recupero, appare certa l’assenza di Amir sia a Firenze che a Manchester contro il City.
Succede, purtroppo — e stavolta le soluzioni in panchina ci sono, eccome: vorrà dire che Beukema dovrà accelerare il suo inserimento in squadra, un po’ come è successo per Lucca dopo lo stop di Lukaku.
A preoccupare di più è la natura degli infortuni, quasi sempre muscolari. Anche Neres è ancora out: proprio lui, il brasiliano che nell’ultima gara giocata in casa della Viola fu tra i protagonisti del netto successo azzurro.
Accade a tutti: stavolta grane anche per il Galatasaray, con Osimhen out per un movimento innaturale della caviglia sinistra e grande apprensione in attesa degli esami per quello che potrebbe essere serio come infortunio.
Infine, un giro poco fortunato anche per il PSG, che perde — per noie muscolari, anch’esse da valutare — in un colpo solo sia Dembélé che il subentrato Doué, con tanto di polemica sul loro utilizzo tra club e federazione francese.